Il saluto del Dirigente Scolastico

Ai Genitori degli alunni dell’Istituto
Agli alunni
Al Personale Docente
Al Personale ATA

Il tempo fugge inesorabile e, purtroppo, non lo si può arrestare.
Il 31 agosto si avvicina e non nascondo, in questo delicato momento della mia vita, tutte le emozioni che mi travolgono.
Non immaginavo di lasciare, così, in maniera quasi inaspettata, il mio lavoro.
Questa volta non ho fatto bene i conti. Non pensavo di aver trascorso così tanti anni nella scuola. È giunto, quindi, per me, il tempo del commiato, commiato che desideravo allontanare all’infinito, perché il venir meno di questo lavoro, appena sarà reale, a settembre, e non più solo temuto, credo sarà sofferto.
“Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita.” diceva Confucio e credo sia vero, proprio vero.
Ho trascorso nella scuola quarantaquattro anni, ma sono volati. Non ho mai desiderato l’ora dell’addio al lavoro. Ho amato tanto la scuola, tantissimo l’insegnamento, la mia prima e vera passione, che mi ha permesso di dare, ma soprattutto di ricevere, molto dai numerosissimi miei studenti, bravi, meno bravi, ribelli e fragili.
L’accoglimento di un ricorso mi ha portato all’I. C. 2 Don Bosco di Cardito alla fine dello scorso mese di settembre, è stato un breve ed intenso tratto, durante il quale, sin da subito, mi sono identificata in questa Istituzione e in questa Comunità e ho cercato di osservarla e comprenderla con tutto il rispetto che merita, utilizzando gli strumenti dell’ascolto e del dialogo per stimolare, infondere fiducia, valorizzare idee ed azioni, trovare soluzioni condivise. Ho cercato di aggregare tutti Voi intorno ad una visione di Scuola nella quale “ri-conoscersi”, una scuola autenticamente inclusiva e solidale, proiettata verso la cura della persona che apprende, a qualunque età.
Essere Dirigente non ha mai avuto, per me, il senso del “privilegio” ma, semmai, del “servizio” e mi sono attenuta a questo principio in ogni mia azione, iniziativa, decisione, nella ferma convinzione che più di mille parole contasse il valore educativo dell’esempio.
Nel rispetto della normativa, ho profuso quotidianamente il mio impegno convinta che bambini e studenti di fatto rappresentano la centralità dell'attività scolastica nel suo insieme; perché ogni alunno è prima di tutto una persona, unica e irripetibile con la propria personalità, le proprie attitudini, i propri limiti e i propri talenti che la scuola non può non considerare.
"I CARE", cioè mi interessa, mi riguarda.
I CARE, imprimeva Don Lorenzo Milani sulla lavagna e nelle menti degli alunni nella sua piccola scuola di Barbiana.
Nella mia lunga esperienza ho notato che, a volte, gli alunni sono scarsamente consapevoli delle loro potenzialità o poco motivati e che, proprio per questo, "I CARE" deve poter rappresentare il loro diritto di capire, di imparare, di essere soggetti attivi della loro formazione.
Qui si innesta il ruolo della scuola che, attraverso la sua azione, ha il compito di "e-ducare" cioè portare fuori ciò che è dentro ogni alunno per formare persone e cittadini consapevoli ed attivi.
Oggi più che mai ritengo sia importante recuperare all'insegnante il ruolo di educatore in sinergia con la famiglia, in quanto la complessità della società richiede non solo maggiori interventi costruiti sull'intenzionalità pedagogica, ma prima e, soprattutto, richiede testimonianze coerenti di scelte di vita responsabilmente assunte.
In queste righe di commiato, desidero fare un’ultima raccomandazione ai docenti. Siate fieri del vostro lavoro, del vostro ruolo, della vostra missione di educatori. Siate maestri. Il vostro lavoro non è un lavoro come gli altri. È un lavoro privilegiato, è straordinario e rivoluzionario, perché avete in mano gli strumenti per formare cittadini e uomini di domani. Che ogni vostra lezione possa accendere la scintilla per una “testa ben fatta” (E. Morin) e non una testa ben piena, in una scuola capace di produrre futuro per tutti.
Un saluto di cuore a tutti docenti, allo staff di dirigenza, al DSGA, al Personale Amministrativo, ai Collaboratori scolastici, il cui apporto al funzionamento della scuola viene a volte sottovalutato. Essi sono componenti essenziali della scuola come comunità educante.
Ringrazio e saluto le famiglie, ma, in particolare, gli alunni e le alunne, i bambini e le bambine, siate sempre consapevoli che la scuola è il luogo dell’arricchimento, della scoperta, del benessere, della collaborazione e del diritto… la Vita è un viaggio di cui respirare ogni attimo e cogliere ogni singolo dettaglio… che i sogni da realizzare rendono tale viaggio unico ed irripetibile per ognuno di noi e che “ognuno vive all’altezza dei valori e dei sogni che ha”.

Ad maiora semper

Cardito, 24/06/2022

Mariapia Metallo